L’ubicazione e la forma stessa di un paese sono fattori determinanti per il benessere fisico e spirituale di chi vi abita o vi si reca per qualche motivo. Non si tratta di superstizioni, nè di arti magiche, ma di una vera e propria scienza cinese risalente ai tempi di Confucio (sec.V e VI a.C. ), che reca il nome di Feng Shui (pronuncia Fung Shoi) e significa acqua e vento, due formidabili vettori di energia. Secondo questa teoria a prima vista mistica, leggendaria se non addirittura visionaria, fasce invisibili avvolgono la terra e possono essere facilmente avvertite in luoghi speciali, abitati da fate, streghe, sirene, janare.
Questo sapere antico afferma l’esistenza delle Ley Lines, dette anche “Vene del Drago” ovvero linee rette che trasportano flussi energetici, magnetici. Larghe circa due metri, intersecate, intrecciate intorno alla terra, formano un reticolo protettivo contro il male, una barriera di difesa dal maligno. Fu l’inglese Alfred Watkins, archeologo dilettante, a dimostrare la fondatezza di queste teorie in due pubblicazioni: Early British Trackways e The old Straight Track. Le linee sono collegate con i solstizi, le posizioni stagionali del sole e della luna e l’entità dei flussi energetici che recano è misurabile attraverso la psiche e il subconscio. Per quel che riguarda Furore, questi luoghi sono attraversati da una linea trasversale passante per Punta Sant’Elia. Racconti di demoni, di draghi, di santi di eroi e di alieni ne caratterizzano la storia fra mistero e sacralità, mito e leggenda. Questo sito, avvolto in un nodo magnetico, è insufflato di energia positiva “speciale”, benefica, che si traduce in un benessere fisico e spirituale. Passeggiare su questa balza rocciosa erta sul mare significa avvertire particolari sensazioni di equilibrio e di armonia. Ricaricarsi attraverso il culto del sole, del mare e dell’amore.
Provare per credere!
Katia Salvini
