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Furore, il volo da monte a mare

08-Settembre-2022

Volare da monte a mare avendo il piacere di ammirare il paesaggio grazie alla Zip-line, un percorso aereo lungo un cavo d’acciaio con una speciale carrucola, è ciò che è possibile fare a Furore, un “abitato sparso” sull’alta Costiera Amalfitana talmente pittoresco da stregare chiunque vi si approcci.
Però bisogna sapere che questo minuscolo comune, che per sua natura non ha un centro o una piazza ma è disseminato su un’altura, c’è, esiste, per poter mettere in programma una visita e scoprire che davvero è una tappa imperdibile, oltre a quelle più note della Costiera. Gli appassionati di vino sanno che qui ha la sua cantina Marisa Cuomo.
Fare il bene di simili luoghi, piccoli e per certi aspetti nascosti, che nel nostro Paese ce n’è non poco, presuppone il conoscerli davvero per poter individuare con acume quelle forme attrattive che ne risaltino le peculiarità, rendendoli ancora un po’ più unici e di richiamo per i turisti.

Perché la Zip-line a Furore
La Zip-line di Furore risponde a tutto questo e decidere di svelarne i perché significa sgombrare il campo dall’idea di essere a Gardaland: il pensiero di chi l’ha voluta è più fine e più profondo. E noi lo ripercorriamo attraverso un’eloquente chiacchierata con colui che ne è il fautore, l’ingegner Massimo Boccia, salernitano, che la Costiera Amalfitana la conosce come le sue tasche, per via di un’assidua e giornaliera frequentazione iniziata quand’era ragazzo. “Mi è familiare – ci racconta – questa zona, le sue strade, le curve, persino le buche! Ero ragazzino quando hanno iniziato a manifestarsi i primi segnali della nascita del turismo enogastronomico in Costiera, con i pescatori che scendevano a terra e a fare le prime fritture, trasformando le proprie baracche sulla spiaggia in punti ristoro. Anni bellissimi che se ci fossero ora la gente ne andrebbe pazza”. L’ingegner Boccia – che si è specializzato nel trovare soluzioni per il trasporto di persone o cose, nelle più diverse situazioni, via fune, rotaie e quant’altro – nel percorrere la costa, racconta di essersi soffermato ad osservare, in diversi periodi dell’anno, la gola di Furore, traendo le conclusioni che aveva tutte le caratteristiche necessarie per potervi installare una Zip-line.

Nel frattempo l’instancabile allora sindaco di Furore, Raffaele Ferraioli, che già tanto si era speso per quel piccolo lembo di terra molto amato, a cui non mancava di dedicare pure scritti, riflessioni filosofiche tanto era forte il legame con la sua terra e la volontà di farla emergere agli occhi del mondo, stava valutando di installare un’altra attrazione nel piccolo comune (che già aveva fatto popolare di murales facendone un “paese dipinto” oltre ad avere attivato il campionato di tuffo da grandi altezze) ,per poter portare gente dalla riviera a monte.

É il 2014 quando le due volontà si incontrano. Ferraioli prende a valutare la proposta di Boccia come alternativa ad un altro progetto, che intendeva creare le condizioni per poter esercitare più pratiche sportive. Alla fine matura la decisione di procedere con la Zip-line, ritenuta maggiormente attrattiva in quanto esclusiva in tutta la Costiera (a dire il vero sul territorio nazionale, per il suo percorso da monte a mare).
Inizia così un percorso, tortuosissimo, per l’ottenimento delle varie autorizzazioni che solo una forte volontà può reggere. Una flebile motivazione sarebbe stata già un motivo per arenarsi.
L’ingegner Boccia si prende totalmente a carico questo progetto a interesse pubblico facendo ricorso a un progetto di finanza, vale a dire finanziandolo in toto lui stesso. Solo così riesce ad ottenere le autorizzazioni necessarie. Dal canto suo Ferraioli, nel 2017, mette a disposizione lo spazio comunale, che in quel periodo è adibito a una sorta di deposito/discarica, che però si rivela insufficiente come metratura. Boccia provvede alla sua implementazione con l’acquisto di oltre la metà del suolo su cui sorgerà la stazione di partenza e affitta una proprietà privata su cui realizzerà la stazione di arrivo. Nel 2019 finalmente viene inaugurata una prima linea di Zipline.

Di quale panorama si gode
Scendere in volo da monte a mare – condizione unica in Italia -, precisamente da Furore a Conca dei Marini, a velocità non troppo elevata né troppo bassa, solo per gravità, significa poter godere della vista del paesaggio che si  attraversa, dalla composizione calcarea del territorio peraltro ricco di una vegetazione variegata, ai fori nella roccia erosi dall’acqua del torrente Furore fino ad ammirare dall’alto, nella sua completezza, il Fiordo di Furore, l’unico fiordo del Mediterraneo, che al suo interno ospita un borgo marinaro. E sempre, sullo sfondo, vedere il mare che si fonde con il cielo.

Il significato di quel volo
Questo tipo di volo, diversamente da altri altamente adrenalici perché basati su una velocità che muove paura, è statoconcepito come operazione liberatoria,  distacco seppur breve dalla realtà, dai pensieri. “Mi libero – l’ingegnere ne racconta gli effetti – lascio per un attimo, mi alleggerisco ed è un’incognita che non mi fa paura, perché non subentra la paura a bloccarmi.
E per rendere questo momento ancora più piacevole ho fatto installare un secondo impianto parallelo al primo (unico impianto in Italia con due linee), in modo che si possa volare insieme alla persona amata o all’amico. Addirittura un’intera famiglia con i propri bimbi (un bimbo scende col papà e l’altro con la mamma) può concedersi questo momento che diventa di condivisione.

A ‘Marenna a volo a volo
A impianto ultimato, dopo aver ricavato due piazzole con le sedute e un bar per ingannare l’attesa, Boccia e Ferraioli hanno iniziato a ragionare su ulteriori sviluppi. “Perché qui non apriamo anche un ristorante? No, una braceria…e poi: ma facciamo sciue sciue, uno spuntino dopo il volo.
Così nasce l’idea di organizzarsi per proporre a ‘marenna (la merenda), non una semplice colazione a base di pane, prosciutto e mozzarella come preparerebbe una gastronomia, bensì panelle imbottite, potremmo dire, trasbordanti di antiche golosissime specialità della cucina furorese. E qui entra in campo in modo decisivo Domenico Ferraioli del vicino BaccoFurore Hotel Hostaria a portare il suo contributo di idee e la soluzione pratica: sarà donna Erminia, la madre, l’abile cuoca dell’Hostaria ad occuparsi personalmente della realizzazione dei panini, supportata da tutto staff de l’Hosteria entusiasta dell’iniziativa. Il meccanismo è molto semplice: quando si prenota il volo, almeno il giorno prima, si può prenotare anche il panino che verrà recapitato direttamente presso la stazione di lancio per l’orario prestabilito.

Le proposte, davvero invitanti, sono sette:
Panino bell’e mamma’(con parmigiana di melanzane con scaglie di cacioricotta)
Panino finto Tonn(t)o( Panino con tonno di montagna, fagioli alla furorese, salsa al prezzemolo e ketchup salernitano)
Panino Furitano (panino con scarola ripassata con olive, capperi e pomodori secchi)
Panino Mammama’ (panino con soppressata di polpo con zucchine alla scapece, stracciatella di fior di latte, zeste di limone e mentuccia)
Panino ‘O Mare(n)nariello (panino con totani e patate alla furorese)
Panino 0’rrau polpette al ragù pippiato (panino con polpette al ragù pippiato di Erminia)
Panino sciue’ sciue’ (panino con salsa di pomodoro, provolone e basilico (vegetariano)
Panini ricchi, dicevamo, realizzati con pane cafone, quello con tanta mollica, sfornato dal panificio Nonna Peppa di Agerola, che viene svuotato della mollica solo per metà. L’altra metà ha la funzione di trattenere sugo e condimenti.

Avremmo molte cose da dire, solo positive, a proposito di questo progetto mandato a segno con grande determinazione. Ci limitiamo a coglierne la freschezza, l’adeguatezza al contesto in cui si è calato e, più di tutto, la grande carica attrattiva che è capace di esercitare e il suo essere alla portata di tutti. 
È così che si fa del bene al territorio!

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