Un prodotto che nasce da un miscuglio di arti sapienti e di tradizione è molto più di un alimenti genuino: porta dentro di sé la terra e la cultura da cui nasce. Nelle Cicale di Furore troverete tutto questo. La ricetta della pasta di mandorle tramandata secondo la più raffinata tradizione pasticcera, resa unica dal profumo più vero di questa terra di sole: il “Nanassino”, un delicato rosolio ricavato dal fico d’India, simbolo di tutto quello che di selvaggio, di esotico, di spontaneo e di sensuale fa della Costa d’Amalfi un eterno incantesimo.
Ingredienti
mezzo chilo di mandorle pelate
mezzo chilo di zucchero
tre albumi di uova fresche
buccia grattugiata di un limone Sfusato Amalfitano
un bicchierino di Nanassino ( rosolio di fichi d’India)
10 gr. di burro di razza Jersey
un pizzico di farina
Preparazione
Macinare finemente zucchero e mandorle. In una terrina mescolare zucchero e mandorle polverizzati, la buccia grattugiata del limone, il rosolio di fichidindia.
Battere con una forchetta l’albume delle uova fresche, ma non montarlo a neve, va versato poco per volta e in quantità tale da ottenere una pasta ben solida.
Depositare il composto su di un piano di lavoro per finire di lavorarlo rotolandolo e tagliandolo in tanti piccoli cilindri a cui, con le dita, darete una forma.
Poggiarlo, infine, su una teglia da forno imburrata, infarinata e spolverata con lo zucchero, dopo di che infornare a centottanta gradi per una decina di minuti circa.
A questo punto non resta che togliere dal forno il dolce e lasciarlo raffreddare non prima di avere fatto un’altra ripassata di zucchero a velo.