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Ndundero di Minori, alle origini della pasta in Costiera Amalfitana

26-Novembre-2018

Novembre è tempo di silenzi, di riflessioni e della sera che fa presto ad arrivare fra le strade ancora piene.

A Minori, Città del gusto, novembre è tempo di festeggiamenti.

E’ a Trofimena che il paese si affida, la martire che da Patti in Sicilia, fu poi rinvenuta sulle spiagge costiere. E per celebrarla, in questo mese si  ricorda per ben due volte, la Santa Patrona, il 5 ed il 27, date che commemorano due ritrovamenti delle sue spoglie.

In occasione di tali festività, la popolazione è solita associare ai riti sacri le tavole imbandite con cibi della tradizione locale, timballi di pasta, ricette prelibate e i classici ‘ndunderi, tipicamente minoresi, una sorta di gnocco di pasta fresca preparato anticamente con il caglio, oggi sostituito dalla ricotta. Questo formato di pasta, insieme ai fusilli, lavorati a mano con il ferretto, ha retto alla prova del tempo.

Simili agli gnocchi, dunque, ma dalle dimensioni più grandi, vengono lavorati a mano e “incavati” con le dita ad uno ad uno.

Quella che vi proponiamo di seguito, è la ricetta di Donna Erminia, la chef del ristorante Bacco di Furore. Per omaggiare la Santa Minorese e a dimostrazione della sacralità dell’evento, Erminia prepara questo tipo di pasta ai suoi clienti restando fedele alla ricetta originale.

Il classico condimento vede protagonista la carne nel sugo, ma può essere utilizzato anche il pesto, il pesce o i crostacei, per la versione bianca.

Con la ricetta vi proponiamo  un condimento semplice fatto con pomodorini del piennolo e fior di latte fresco di Agerola.

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